Luigi ha un grande desiderio: vorrebbe confessarsi da Don Bosco. Come fare? Don Bosco è allo stremo delle forze: confessa soltanto alcuni salesiani e gli alunni dell’ultima classe. Ma Luigi ottiene questo singolarissimo privilegio, e si prepara seriamente.

Narrerà don Orione stesso: «Nell’esame di coscienza che feci, rempii tre quaderni». Per non tralasciare nulla aveva consultato alcuni formulari. Ricopiò tutto, e si accusò di tutto. A una sola domanda aveva risposto negativamente: «Hai ammazzato?».

«Questo no!» scrisse. Poi con i quaderni in tasca, una mano sul petto, occhi bassi, si accodò agli altri attendendo il suo turno. Tremava per l’emozione. «Che dirà Don Bosco, quando leggerà tutto questo?», e con la mano tastava i quadernetti.

Toccò a lui. Si inginocchiò ai piedi del Santo. Don Bosco lo guardò sorridendo: «Dammi i tuoi peccati» . Il ragazzo tirò fuori il primo quaderno. Don Bosco lo prese, sembrò soppesarlo un attimo, poi lo stracciò. «Dammi gli altri». Anche gli altri due fecero la stessa fine: stracciati.

Il ragazzo stava a guardare un po’ disorientato. Poi si ricordò: Don Bosco legge nelle coscienze, non ha bisogno di leggere nei quadernetti per sapere. «E adesso la confessione è fatta – disse il Santo -. Non pensare mai più a quanto hai scritto». E gli sorrise. Luigino non potrà mai più dimenticare quel sorriso.

A quella confessione seguirono altre. Un giorno Don Bosco lo guardò fisso negli occhi: «Ricordati che noi due saremo sempre amici».

(tratto dal Bollettino Salesiano, Anno 104, N.15, 1 Novembre 1980)