In un solo caso D. Bosco non poteva rimanersi indifferente: nei pericoli e nella perdita delle anime, e alla vista delle offese fatte a Dio . Di quei giorni, ci narrava Buzzetti Giuseppe, egli ebbe un sogno che gli cagionò molto dolore.

Vide due giovani (e li conobbe) che si partivano da Torino per venire ai Becchi; ma quando furono giunti al ponte di Po, si avventò loro addosso una bestiaccia di forme orribili. Questa, dopo averli insozzati di bava, li gettò per terra, ravvoltolandoli lunga pezza nel fango per modo che ne furono lordi da fare schifo.

D. Bosco narrò il sogno ad alcuni di quelli che aveva con sè, nominando i giovani di cui aveva sognato: e l’evento dimostrò non essere stata quella pretta fantasia, perché quei due infelici abbandonato l’Oratorio, si diedero in braccio ad ogni fatta di disordini.

(1846, MB II, 511)